Il Barolo Chinato fu commercializzato per la prima volta da Giulio Cocchi ad Asti, nel 1891, e divenne, nel giro di pochi anni, un dei maggiori aperitivi in Piemonte, Liguria e Lombardia.
Cocchi creò cinque centri di produzione con annessi dei bar.
Oggi la Cocchi invecchia il famoso Barolo Rosso per cinque anni, aggiungendovi corteccia di china e altre erbe e spezie, poi insieme viene invecchiato per almeno altri cinque anni.
Produzione
Nella produzione, oltre al Barolo, allo zucchero e all’alcol, sono inclusi altri 24 ingredienti, fra cui la corteccia di albero di china.
Il drink viene invecchiato per altri 12 mesi in botti di rovere, no perché acquisti tannino o aromi, ma per permettere ai vini di respirare; è proprio per questo che il Barolo Chinato Cocchi risulta più vinoso rispetto ai suoi concorrenti .La formula segreta è nota solo ai due fratelli Bava, Giulio e Paolo, che rivelano solo la presenza di cardamomo, bucce secche d’arancio, rabarbaro cinese e genziana(vedi foto).
Come servire
Il Barolo Chinato ha un aroma sottile di corteccia, leggermente vinoso e retrogusto lievemente amaro.
Liscio alla temperatura di 10°
Con ghiaccio e fettina d’arancia.